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Seconda missione 2018 – L’atteso ritorno a Kilis

Sono trascorsi poco più di tre mesi dall’ultimo viaggio al confine. La nostra seconda missione al confine turco-siriano  ha appena visto la sua conclusione dopo 5 giorni trascorsi tra aerei, strade, gente e bambini. Ci sono gesti che ripetiamo puntualmente durante i nostri viaggi, come donare speranza oltre ai beni materiali. Sono stati giorni di incontri, di conoscenze importanti e fondamentali per il nostro lavoro, che ci hanno reso il ritorno a casa gioioso e pieno di energia.
Arrivati a Kilis, la città che da anni ormai è dentro i nostri cuori, siamo accolti con gioia dai nuovi amici che ci aspettavano e che ci hanno subito accompagnati a vedere una festa all’aperto dove erano presenti più di 200 bambini orfani di padre o madre. Tanti di questi saranno aiutati dai nostri progetti che siamo pronti a condividere con gli amici siriani e con i nostri donatori. La gente si prepara al ramadan così abbiamo deciso di consegnare ad una decina di famiglie dei buoni alimentari da spendere per fare provviste in occasione di questo evento, come da consuetudine. Abbiamo incontrato persone nuove che si prodigano da tempo in queste zone per portare sollievo alle famiglie disagiate ma soprattutto che intervengono a livello culturale per lasciare un segno che servirà nella crescita dei piccoli rifugiati, che darà loro la vera speranza che la loro vita non trascorra inutilmente qui e in futuro.
Questo è lo scopo della nostra presenza adesso qui, in accordo con queste associazioni continueremo su questa linea di pensiero per l’avvio dei nostri progetti che, grazie a questa missione, hanno iniziato ad essere realtà. Avremo il nostro asilo con più di 60 bambini da sostenere, asilo che in tempi brevissimi si affiancherà al prototipo del nostro agognato centro di formazione a Kilis che mira a diventare un punto di riferimento per l’apprendimento di arti, mestieri, lingue etc..
Tanti incontri poi si ripetono per la nostra gioia: vedere crescere i nostri bambini è da un lato miracoloso, dall’altro in parte rattrista pensare che nelle loro mani non rimane che solo un giocattolo o una speranza ancora disattesa. Ma noi siamo sempre qui, stavolta per andare oltre quel peluche o quel gioco che tengono in mano, siamo pronti ad iniziare un nuovo percorso di speranza concreta, quella che viene dal sapere. Per farlo serve l’aiuto di tutti, quello che finora non ci avete fatto mai mancare e grazie al quale siamo potuti arrivare fin qui, oggi, per l’ennesima volta.

Questa missione è dedicata a tutti i donatori di speranze.
Grazie

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