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Maestre e sedie a rotelle: le nostre buone notizie.

Dopo l’ultima missione di aprile, durante cui avevamo consegnato, grazie a Famiglia Ginepro più di un anno di affitto per la loro casa (progetto “DOPODOMANI”), ritorniamo a parlare delle nostre sorelline disabili (Lina, Sara e Fatima) che – grazie ai fondi raccolti durante il concerto del 18 maggio a Palermo dai cori polifonici Jacob Arcadelt e Concentus Amicitiae – avranno finalmente una maestra a domicilio, per un anno intero!

Una giovane siriana, orfana a sua volta, laureata ed esperta di sostegno a minori con fragilità. Perché ci si dimentica che questa  guerra ha colpito un popolo illuminato, istruito e vivace.

Grazie a Joy quindi queste quattro giovani donne, armate di coraggio e di speranza, ciascuna con il suo diverso percorso, cammineranno insieme per riconquistare il proprio futuro.

Un incontro speciale è poi avvenuto quasi al varco di Kilis per la Siria, dove si trova la struttura che ospita più di 60 invalidi resi tali dai cecchini, dalle bombe, dalle mine. Una palazzina bassa, con poche stanze, in cui questa gente (ragazzi, donne e uomini)  vivono lasciati soli, nella più totale apatia, spesso inermi su un letto o una sedia scassata, a snocciolare tra le ferite malamente curate i frammenti della vita che resta. Sembrano animali che muoiono lentamente, senza un gemito.

Un pezzo della nostra anima è rimasto là con loro, incatenato a quegli occhi bassi, avviliti e spenti.

Il colpo al cuore che abbiamo provato ci ha armati di coraggio e di determinazione. Avevamo già deciso di non lasciare sole quelle persone già appena calpestato il pavimento di quel posto. E così è stato, non sono trascorse neanche due settimane dal nostro rientro in Italia che in quel Centro di accoglienza arrivano 14 carrozzine a rotelle nuove di zecca perché i malati possano essere trasportati negli ospedali per le cure con maggiore facilità e possano muoversi all’interno della clinica per interagire tra loro, per avvicinarsi alla finestra e sostituire le pieghe di un letto sfatto con un lembo azzurro di cielo.

Insieme alla Famiglia Ginepro (che ha già predisposto l’acquisto di altre sedie e materiali nell’ambito del progetto “Dopodomani”), ormai nostra partner in alcuni progetti,  seguiremo questo centro acquistando altri strumenti medicali e proponendo piccole attività didattiche e riabilitative perché la speranza che ci ha accompagnato in questa visita continui a illuminare le stanze di questi sfortunati.

Al ritorno da questa missione, così come ogni volta, ci ritroviamo pieni di crepe nel cuore che scricchiola al ricordo di tutti quegli occhi, tutte quelle vite costrette a subire ogni sorta di tormento.

Quegli sguardi di rassegnazione si sono incollati al nostro spirito che nonostante la distanza veglia su di loro. I siriani sfollati a Kilis e noi siamo ormai come funi sospese nello spazio e, finché avremo la forza anche degli amici sempre più numerosi di Joy, le nostre corde di amore non si scioglieranno.

 

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